Custodire, dal latino custos (custode), è una di quelle parole che ti fa capire la grazia della nostra lingua. Il custodire è un concetto complesso: è un sinolo di vigilanza, di assistenza e di protezione. Il custode non è una guardia bruta, il custode ha cura, preserva dai pericoli e provvede alle necessità. Il custode si fa carico delle necessità altrui proteggendole ad ogni costo, è consapevole delle debolezze dell'altro e le preserva senza calpestarle e con attenzione le cura.
Tutti noi possiamo essre custodi di qualcuno, di un amico che in un momento di necessità richiede silenziosamente il nostro aiuto; possiamo esserlo di una sorella o di un fratello, ma anche del nostro vicino di casa o di quello nuovo che si è appena trasferito nel quartiere ed è un po' spaesato. Possiamo essere custodi di uno sconosciuto e, al contempo, saremo custodi di noi stessi; vigilando sull'altro permetto a me stesso di vivere in sintonia con l'altro, costruendo così i presupposti per creare una rete in cui i singoli sono necessariamente collegati l'un l'altro.
Oggi sono io il custode di qualcuno, ma domani, forse, potrei avere bisogno che qualcun'altro custodisca me.