Dopo la testimonianza di Alessia Malfatti, anche Paolo Fontana, volontario della Rete di Famiglie dei Comuni del Distretto Ceramico, condivide la sua esperienza.
“Mi chiamo Paolo Fontana, ho 66 anni, sono sposato e ho due figli, Marco e Stefano, di 30 e 37 anni. Sono in pensione da tre anni, e prima lavoravo come impiegato tecnico, in una grande azienda di automazioni industriali del nostro territorio.
Ho sempre cercato di dedicare parte del mio tempo in iniziative a favore della comunità: ho avuto incarichi amministrativi come Assessore all’Ambiente nel Comune di Formigine dal 2000 fino al 2009 ,e dal 2007 anni sono Presidente dell’Associazione Chernobyl di Maranello, Fiorano, Formigine OdV. L’associazione porta avanti da 27 anni un progetto di solidarietà e cooperazione internazionale rivolto ai bambini di Bielorussia che vivono nei territori contaminati dal disastro nucleare di Chernobyl del 1986.”
LA PARTECIPAZIONE AL PROGETTO DI RETI DI FAMIGLIE ACCOGLIENTI
Come Associazione Chernobyl siamo stati coinvolti nel Progetto Reti di Famiglie Accoglienti tra Associazioni partner che nel 2019 hanno contribuito all’avvio di questa iniziativa di aiuto e sostegno delle situazioni di fragilità presenti nel nostro territorio.
Il coinvolgimento della nostra Associazione è nato proprio per la nostra esperienza nel campo dell’accoglienza e del sostegno verso forme di fragilità, maturata in tanti anni di Progetto Chernobyl nel quale ci siamo confrontati con tante situazioni di difficoltà famigliare.
Nel percorso di formazione del gruppo di volontari ho maturato la decisione di fare un passo in più, e di far parte attivamente di questo gruppo con la mia famiglia. Penso infatti che questo sia davvero un progetto di grande valore, che può dare risposte a bisogni che non trovavano e non trovano risposta.
COMUNITÀ E MUTUO AIUTO CONTRO L’EGOISMO
L’organizzazione della nostra società e l’emergere sempre più forte di egoismi, paure e chiusure hanno determinato negli anni la perdita di molti valori legati alla comunità e al mutuo aiuto tra le persone.
Spesso non conosciamo nemmeno i nostri vicini di casa, e ignoriamo situazioni di difficoltà che potrebbero essere superati semplicemente con quello che si chiamava una volta “il buon vicinato”.
Le persone in situazione di fragilità famigliare ed economica sono sempre di più, e hanno tanti bisogni che non trovano risposte. I Servizi Sociali fanno il possibile, ma non riescono da soli a dare risposte a tutti i bisogni che emergono. Per questo è sempre più necessario e prezioso che nascano progetti di volontariato che possano affiancare e supportare il lavoro dei Servizi sul territorio. Si tratta di dare sollievo e aiuto alle persone e alle famiglie in difficoltà, anche con aiuti “leggeri”, come può essere un trasporto, un accompagnamento, la gestione e custodia di bambini per alcune ore o anche semplicemente far sentire le persone meno sole con un rapporto umano.
Reti di Famiglie Accoglienti vuole essere proprio questo, un modo per ricostruire un senso di comunità, un modo per far emergere valori di aiuto, di gratuità, di solidarietà e sostegno, per mettere in relazione le persone.
AIUTARE GLI ALTRI, PER CRESCERE COME PERSONE
Nella mia decisione c’è anche la convinzione che questo progetto può arricchirmi tanto da un punto di vista personale, come è stato con il Progetto Chernobyl e con l’accoglienza dei bambini bielorussi che tanto mi ha coinvolto come persona e come famiglia in questi anni.
Mettersi in gioco in questi progetti è davvero anche un percorso di crescita personale!
Invito tutti ad avvicinarsi a questo bellissimo progetto di Reti di Famiglie Accoglienti, ogni persona può partecipare con quello che può dare in termini di tempo e impegno personale, non ci sono obblighi o impegni gravosi ed è davvero un progetto al quale possono partecipare tutti!
Paolo Fontana
Se l’esperienza di Paolo ti ha incuriosito, o se vuoi solo ricevere maggiori informazioni, scrivi all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Reti di Famiglie ha sempre bisogno di nuovi volontari, e nello scambio e nell’interazione tra soggetti diversi trova la sua forza e la sua linfa per andare avanti.