Reti di Famiglie Accoglienti è un progetto attivo dalla primavera del 2019 a Soliera e nel resto dei Comuni del Unione delle Terre d’Argine. L’iniziativa coinvolge diversi volontari, impegnati attivamente sul territorio in progetti di sostegno a minori e nuclei familiari fragili. Un lavoro meritevole, che viene portato avanti con impegno e dedizione dai partecipanti, che vivono con grande coinvolgimento questa esperienza. Come raccontano le parole di Pietro Turci, giovanissimo volontario di 21 anni, membro da qualche mese del gruppo della Rete di Soliera.
“Il mio percorso come volontario si collega ai miei studi universitari in terapia occupazionale, una professione sanitaria che si occupa della riabilitazione di persone disabili alla vita di tutti i giorni, attraverso metodi, strategie e ausili. Ha il compito di ridare più autonomia possibile a persone che hanno delle difficoltà fisiche e/o mentali.
Durante la primavera di quest’anno mi è stato proposto di dare una mano a Sofia, una bambina di 4 anni costretta a tenere il busto tutto il giorno e affetta da immunodepressione. A Sofia purtroppo, causa pandemia, è stata fortemente sconsigliata la frequenza all’asilo ed era quindi costretta a passare la maggior parte del giorno in casa, in compagnia dei propri genitori e dei nonni. La mamma rendendosi conto di quanto, comunque, Sofia avesse bisogno anche di figure esterne ha contattato il gruppo “Reti di famiglie” di Soliera per verificare se ci fosse la possibilità di un aiuto. E così sono entrato in ballo io. Non ci ho pensato due volte e ho accettato subito. Il mio impegno consisteva nel trascorrere con Sofia 3 ore alla settimana, cercando di renderle produttive attraverso giochi con obiettivi fisioterapici che la aiutassero nella vita di tutti i giorni. Non è facile vivere con un busto, crea grandi difficoltà motorie.
Prima di iniziare mi sono messo in contatto con la fisioterapista che segue Sofia in modo da raccogliere tutte le informazioni necessarie e individuare gli obiettivi su cui concentrarsi.
Abbiamo giocato, colorato, cantato e ballato, cercando sempre di mettere un secondo fine alle attività: e così, ad esempio, con la fantasia eravamo due dottori che dovevano salvare un peluche che si era fatto male in montagna… e i gesti della nostra avventura, come lo “scavalcare la montagna” o il “passare sotto al tunnel”, trasformavano gli esercizi fisici in gioco.
Questa esperienza mi ha permesso di poter ragionare e mettermi alla prova in un’esperienza concreta del mio futuro ambiente lavorativo, e spero sia stata un aiuto reale per Sofia in un momento sicuramente non facile della sua vita.
La gioia che può dare il sorriso di una bimba è indescrivibile: il vederla felice nel momento in cui arrivi da lei fa capire l’importanza del servizio che stai svolgendo; è stata un’esperienza unica. Si pensa spesso che il volontariato sia un mezzo “per aiutare gli altri’’, ma credo che quello che si riceve sia molto di più di quello che si dà: questa esperienza è stata la conferma di questo mio pensiero.
Da settembre il mio servizio è stato sospeso, sia perché Sofia ha ripreso l’asilo e frequenta un corso di baby dance che per l’impegno dei miei studi... ma appena appena potrò tornerò sicuramente a bussare alla loro porta.”
Reti di Famiglie è sempre alla ricerca di nuovi volontari e di progetti di aiuto. Per informazioni e segnalazioni è possibile contattare i referenti via mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o via telefono 3406794288.