Abbiamo rivolto alcune domande a Tamara Calzolari, Assessora a Integrazione socio-sanitaria e salute del Comune di Carpi

In che modo "Reti di Famiglie Accoglienti" contribuisce alla creazione di una comunità più inclusiva e solidale

L'associazione Reti di famiglie accoglienti sia attraverso le famiglie disponibili all'affido dei minori che le famiglie che sostengono altre famiglie con fragilità genitoriale hanno sicuramente contribuito a creare una comunità più solidale ed inclusiva, accompagnando le famiglie in difficoltà e garantendo ai minori condizioni in cui avere pari opportunità di crescita e di accesso ad esperienze come i propri coetanei.

Qual è la risposta della comunità locale a questo progetto?

Devo dire che le reti di sostegno familiare sono un interlocutore importante innanzitutto per le istituzioni, intendendo sia i servizi sociali che la scuola in primo luogo e tramite questa fattiva collaborazione si creano legami e interazioni col resto della comunità. La risposta della comunità è stata estremamente positiva poichè si sono consolidati progetti che hanno determinato ricadute su tutte le famiglie inserite nella comunità educante di un quartiere o di un territorio o di un plesso scolastico, risolvendo problemi pratici che sono immediatamente evidenti e che favoriscono la partecipazione dei ragazzi alle attività sia scolastiche che extrascolastiche. Penso che il coinvolgimento diretto delle famiglie faccia immediatamente cogliere loro gli effetti del loro impegno sui ragazzi e le ragazze, rafforzandone la motivazione. Il fattore vincente di questo progetto è proprio il lavorare in rete, non facendo sentire le famiglie sole nell'affrontare i problemi, ma fornendo sostegno e confronto da parte del gruppo che mette in comune esperienze e suggerimenti utili a tutti.

Cosa spera che accada nel lungo periodo per le famiglie che aderiscono al progetto?

Nel lungo periodo mi aspetto che le famiglie aderenti diventino punti di riferimento per i ragazzi e spero che la loro esperienza sia contagiosa e favorisca l'impegno di altri nuclei ad affrontare le sempre nuove sfide che ci attendono. Ad esempio mi piacerebbe molto che si estendesse il numero delle famiglie che hanno cominciato ad occuparsi dei minori stranieri non accompagnati che il nostro territorio accoglie perchè siamo consapevoli che si tratta di ragazzi che oltre ai bisogni primari soddisfatti dalle comunità di accoglienza hanno bisogno di istaurare delle relazioni con adulti del territorio che possano essere per loro un riferimento soprattutto nel momento in cui usciranno dalla comunità compiuta la maggiore età. Sappiamo benissimo che i ragazzi spesso a 18 anni non sono in grado di orientarsi da soli in tante scelte importanti e nella vita quotidiana e hanno bisogno di potersi confrontare e consigliare con figure genitoriali che possano supportarli

Come collaborano le istituzioni locali dell'Unione dei Comuni delle Terre d'Argine con il progetto "Reti di Famiglie Accoglienti", e in che modo questa partnership favorisce la creazione di una rete di supporto solidale?

I servizi sociali dell'Unione collaborano alla presa in carico dei singoli progetti mantenendo i rapporti con le famiglie coinvolte e supportandoli attraverso gli assistenti sociali dell'area minori e il riconoscimento di risorse economiche a sostegno del progetto.

Viene, inoltre, svolta una formazione congiunta alle famiglie con una psicologa incaricata dal servizio sociale e una serie d’incontri di confronto per affrontare le criticità che possono emergere sia dalle famiglie in difficoltà che delle famiglie che accolgono.

Per concludere penso che l'esperienza maturata negli anni di forte collaborazione tra i Servizi Sociali dell'Unione e la Rete di famiglie sia un esempio molto virtuoso di come lavorando insieme si possano moltiplicare gli effetti di rafforzamento delle capacità genitoriali e di consolidamento del capitale sociale di una comunità che si sente unita nell'affrontare le problematiche quotidiane per garantire opportunità concrete di futuro ai nostri ragazzi.