Raccontiamo belle esperienze...
Giovanna e Massimo insieme ai figli che hanno 23, 20 e 15 anni, fanno parte dell'associazione di promozione sociale "Reti di famiglie accoglienti", nata da pochi mesi, ma da 17 anni sono famiglia affidataria e hanno accolto bambini e bambine che con la propria famiglia stavano vivendo un momento di difficoltà.
Come è nata la scelta di mettervi in gioco?
"L'idea di metterci a servizio di un progetto di accoglienza è nata quando eravamo molto giovani, prima ancora di sposarci, frequentando nella nostra parrocchia alcune famiglie affidatarie che ancora oggi sono per noi colonne portanti" racconta Giovanna. "Abbiamo voluto aprire la nostra casa a chi, per un periodo più o meno lungo avesse bisogno delle nostre cure e del nostro affetto, consapevoli che lo scambio è reciproco e non c’è un donatore e un ricevente".
Quali sono i passaggi importanti dell’affido familiare e come si può intraprendere questo cammino?
“L'affido è per definizione temporaneo, infatti ha una durata di massimo due anni; per rendersi disponibili bisogna rivolgersi all' Area Minori dei Servizi Sociali Territoriali, dove un'equipe composta da assistenti sociali e psicologi organizzeranno alcuni incontri di formazione e conoscenza. È previsto un contributo economico, che varia a seconda del Comune”
Continua Giovanna: "Le difficoltà non sono mancate in questi anni, legate soprattutto all'organizzazione di una famiglia numerosa e alla preparazione del saluto e del distacco, che è sempre un momento delicatissimo per tutti i componenti della "squadra", dal più' piccolino al più grande e che va gestito con attenzione e dedizione. Serve molta consapevolezza anche durante il percorso perché non bisogna mai dimenticare l'obiettivo finale: il rientro del piccolo nel suo nucleo familiare o l'ingresso dello stesso in una nuova "famiglia per sempre". Bisogna impegnarsi a collaborare con i servizi sociali e con gli educatori e condividere il progetto, mettendo sempre al centro i bisogni dei bambini; ad esempio, è importantissimo creare un ambiente il più possibile sereno durante gli incontri con i genitori o con i nonni, anche quando pare difficile”.
L’affido è un percorso relazionale... e una crescita reciproca
“L'affido è un'esperienza che ha un inizio e ha una fine, ma in mezzo raccoglie relazioni che a volte durano per sempre. In questi anni siamo cresciuti e cambiati, ma la gioia di un progetto ben concluso o di una famiglia che si riunisce o di un'altra che nasce sono ancora per noi energia per dire ancora sì “.
L’Associazione di cui fate parte….
“Fondamentale è anche non restare soli, ma cercare confronto, formazione e supporto. Noi abbiamo ricevuto tutto ciò in questi anni, prima con l’Associazione Venite alla Festa e ora con Reti di famiglie Accoglienti.
Altro punto di forza, ci racconta Giovanna è questo: “Abbiamo sempre condiviso la scelta con i nostri figli, che sono la nostra forza nell’accoglienza”.
Dei minori in affido accolti in questi anni avete notizie?
“Alcuni bambini sono rientrati in famiglia, altri sono stati adottati; di qualcuno non abbiamo notizie, di altri abbiamo il privilegio di seguirne la crescita coltivando una preziosa amicizia con la famiglia; alcuni sono rimasti poche settimane, altri alcuni mesi”. Giovanna conclude: "Non avremmo potuto amarli di più!”