Reti di famiglie accoglienti è un modalità innovativa per approcciare in gruppo il tema dell’accoglienza familiare attraverso i valori dell’unione e della condivisione. L’obiettivo è ridurre alcune fragilità familiari del territorio, specialmente per i soggetti più deboli, come i minori, attraverso l’accoglienza e la prevenzione.
I gruppi Reti si diramano sul territorio delle Terre d’Argine organizzando momenti di formazione, supporto e condivisione per chi è volontario, diffondendo la cultura dell’accoglienza e dando conforto a chi accoglie.
Un gruppo di volontari che collabora con i Servizi Sociali per aiutare le famiglie in difficoltà sopperendo a svariate necessità: trasporto a scuola per i bambini, passaggio per il genitore a fare la spesa, accoglienza dei minori in orari in cui il genitore lavora, etc.
Giulia, una volontaria del gruppo Reti di Soliera, insieme al marito Davide partecipano attivamente a Reti da più di due anni; hanno aderito all’ultimo progetto dando disponibilità dall’autunno dell’anno scorso.
La richiesta di aiuto è per una mamma sola con un figlio di 8 anni; la madre è molto impegnata tra il lavoro e il bambino e, non avendo una rete di conoscenze private, è essenziale il supporto dato da Reti di famiglie accoglienti.
In questo caso c’è un doppio obiettivo: alleggerire la madre per due pomeriggi a settimana, permettendole di ritagliarsi un podi tempo per sé; e dare al bambino uno spazio protetto, un contesto un po’ più intimo. La situazione tra madre e figlio è delicata in quanto la madre soffre la frustrazione del non avere supporti ed essere sovraccaricata, al contempo, il bambino, subisce questa influenza mostrando poi segni di disagio in contesti sociali, come ad esempio a scuola.
“Per questo progetto ci siamo sentiti tirati in causa - racconta Giulia - perché essendo nello stesso territorio è lampante il significato di ‘rete’ che Reti di famiglie accoglienti vuole dare”.
Il bambino ha gli stessi orari scolastici di uno dei figli della volontaria questo, e una serie di altri elementi, hanno facilitato la presa in carico.
Per due pomeriggi a settimana, dall’uscita da scuola fino alle 18:30 circa, il bambino sta in casa di Giulia e Davide facendo attività di gioco con l’altro figlio, accompagnando durante le commissioni se capita l’occasione, insomma vivendo situazioni di quotidianità familiare. Si è aggiunto di recente l’accompagnamento al corso di nuoto contemporaneamente all’iscrizione di uno dei figli “questo facilita il trasporto e aggiunge ai pomeriggi un’attività sportiva e di socialità importante”.
“Per noi i gruppi Reti sono una bellissima risorsa - conclude Giulia - ci possiamo confrontare quando ne abbiamo bisogno, la forza del gruppo sta proprio in questo”. In tutte le situazioni emergono delle criticità, anche in quelle che richiedono un impegno minore, ma avendo sempre a che fare con situazioni familiari fragili è essenziale l’esistenza di un luogo di supporto e di condivisione; un momento in cui poter alleggerirsi e condividere la propria esperienza con il supporto del gruppo.